sabato 21 gennaio 2017

Esclusivo/la vera storia del quadro sconfessato nel 1957
L'ARCIVESCOVO SANNA BENEDICE LA TELA SCOMUNICATA DA MONS. FRAGHI'

Una storia che ha davvero dell'incredibile, che val la pena  e raccontare in tutti i suoi dettagli.Dalla censura e rimozione del 1957, fino al restauro, ritorno e benedizione religiosa di ieri 20 gennaio 2017.

La Nuova Sardegna 21 gennaio 2017
GIANNI ATZORI, RIBELLE ANTICLERICALE
Protagonista del caso, una tela enorme di tre metri e ottanda per due e ottanta.Un quadro scottante, che ha come protagonista il volto di un oristanese scomodo: Gianni Atzori. Un capolavoro artistico di un giovanissmo e promettente pittore appena approdato dalla sua Atzara ad Oristano: Antonio Corriga.

Fin da giovanissimo Gianni non aveva nascosto il suo spirito ribelle, anarchico, dichiaratamente anticlericale, pur cresciuto in un'ambiente cattolicissimo, per non dire bigotto, come quello della città Oristano.Insomma un giovanotto che non le mandava a dire, che mal sopportava ingerenze e atteggiamenti invasivi della sfera religiosa nella vita di tutti i giorni.

L'INFLESSIBILE CENSURA DI MONS.FRAGHI' 
Erano ancora gli anni di Don Camillo e Peppone ed Oristano è stata uno degli ambienti dove l'influenza della chiesa nella società civile e nella vita quotidiana era di enorme influenza.
Negli anni '50, a pochi anni dal fine della seconda guerra mondiale, il ruolo della Chiesa nella società italiana, sarda e oristanese era sicuramente infatti ancora più influente di quello odierno.Un contesto dunque di piena guerra fredda anche interna nel quale chi non credeva era bollato e marchiato in senso negativo.Aver raffigurato San Sebastiano con il volto di un anarchico, per giunta dichiaratamente ateo, Gianni Atzori, rappresentava una sfida, una vera e propria eresia.
Per questo l'esposizione di questa maxi tela nella chiesa oristanese durò ben poco.Il tempo di essere visto dall'arcivescovo del tempo Mons.Sebastiano Fraghì-nella foto qui sopra- (in carica dal 1947 al 1978) per poi vederne la sua distruzione e posa in 8 sacchi come rifiuti.Un capolavoro dunque distrutto e finito in qualche baule per mezzo secolo.

L'AMICIZIA TRA ANTONIO CORRIGA E GIANNI ATZORI
Il giovane e promettente pittore Corriga arriva ad Oristano e uno dei primissimi amici oristanesi che lo introduce nell'ambiente cittadino è proprio Gianni Atzori. Entrambi hanno in comune un fortissimo spirito rivoluzionario, quello che si richiama al primissimo socialismo, ma non solo.Ad unirli è infatti anche un fortissimo amore per l'arte e la manualità.
"I nostri padri-ha spiegato la figlia del pittore Sabina Corriga ad Andrea Atzori, figlio di Gianni- insieme ne hanno combinato tante e questa è stata una delle tante ".
IL RESTAURO DELL'OPERA
Merito di aver salvato l'opera è interamente di un restauratore oristanese.Dopo 60 anni quei rifiuti hanno ripreso vita.Il quadro tagliato in otto parti era infatti stato riconosciuto come un "Corriga" e dunque meritevole di attenzione.
L'autore è Italo Brai che con l'aiuto della collega Rita Fodde è riuscito a ricomporre il lavoro di Antonio Corriga.E così dopo un lavoro certosino il San Sebastiano è tornato alla luce in tutto il suo splendore e può essere ammirato nella centralissima chiesa di San Sebastiano ad Oristano. Un'attività compiuta nel Laboratorio Restauro Arborense .
Mons.Ignazio Sanna durante la messa solenne di ieri a San Sebastiano
LA BENEDIZIONE IERI
 Attraverso  Messa solenne nella giornata destinata a San Sebastiano, celebrata dall’arcivescovo Ignazio Sanna, il quadro scomunicato nel 1957 dal suo predecessore Mons Fraghì, con il volto dell'ateo dichiarato Gianni Atzori è stato benedetto.

Insomma il volto di un ateo oggi, nel 2017, sembra non fare più paura alla chiesa oristanese.
  LA SODDISFAZIONE DELLA FAMIGLIA ATZORI
Il “San Sebastiano” di Antonio Corriga ritorna dunque a casa, nella chiesa a lui dedicata.
Grande soddisfazione della famiglia Atzori tutta.Su Facebook ad esprimere il suo commento e i ringraziamenti uno dei fratelli di Gianni, Silvestro.

 Qualcuno ha parlato anche del possibile ruolo di Franco Collu nella realizzazione della discussa opera.Sabina Corriga, figlia del pittore,  non aveva mai sentito parlare di Franco Collu, citato da alcuni come ulteriore modello del discusso quadro :
 " come detto nella conferenza di ieri il volto è indubbiamente quello di Gianni Atzori, possibile che invece per il corpo abbia fatto da modello il sig. Collu".
Marisa Murru e Andrea Atzori sotto il San Sebastiano di Corriga
Anche la moglie di Gianni Atzori ricorda perfettamente la singolare storia: "Ho sempre conosciuto il caso-racconta Marisa Murru- Gianni e Antonio insieme si divertivano da matti ".

L'Unione Sarda del 21 gennaio 2017
Attenzione: precisazioni in merito all'articolo dell'Unione Sarda di oggi 21 gennaio 2017.

1) Il quadro di Corriga era stato rimosso e distrutto in otto parti  non certo per "lavori di sistemazione"-come dichiarato oggi sul quotidiano sardo dal parroco Mons.Giuseppe Sanna  -, ma per una vera e propria scomunica- censura - avvenuta direttamente per opera dell'arcivescovo di allora, mons.Sebastiano Fraghì.
Lo studio preparatorio del San Sebastiano di Corriga,   ovvero un  quadro, di proprietà della famiglia Corriga, esposto nella Mostra del 2014 alla Pinacoteca di Oristano-attesta che il volto in oggetto è senza dubbio alcuno quello di Gianni Atzori.
Lo stesso autore Corriga e  Gianni Atzori hanno sempre raccontato il caso di censura e distruzione .
Certa e documentata-attestata dal restauratore dell'opera è   la   distruzione in 8 parti dell'opera, 8 sacchi neri.
Franco Collu - citato dal parroco Mons.Giuseppe Sanna su Unione di oggi- ha posato probabilmente da modello per Corriga esclusivamente per il corpo del santo (era infatti un pugile )  questo non fa venir meno la censura e la scomunica note e documentate.
Corriga aveva utilizzato due modelli differenti dunque: uno per il volto Gianni Atzori e uno per il corpo, Franco Collu.
Studio di preparazione per il volto di San Sebastiano, ritratto del volto di Gianni Atzori fatto da Antonio Corriga, esposto alla Pinacoteca comunale “Carlo Contini” dal 24 ottobre 2014 – 25 gennaio 2015
 Censura e distruzione che scattò ovviamente per il volto noto e riconosciuto di Gianni Atzori e non certo per il corpo da pugile di Franco Collu.

2)Altra precisazione: Gianni Atzori è stato consigliere comunale con il partito sardo trent'anni dopo i fatti della censura del quadro e la sua attività politica con il Partito Sardo non c'entra nulla con la rimozione-distruzione del quadro di Corriga.



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